Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli

 

 

Non so bene perché sono qui; forse per riprendermi da un dolore, mentre mi preparo al prossimo. Comunque sia, sono già stata in questo luogo in un passato ormai lontano e so che troverò emozioni consolatorie.

Inizio seguendo un viale; “in cammino”, come in una gita, come nel resto della vita.

 

 

Mi illudo che un rosso omaggio autunnale sia qui per me. Come se qualcuno sapesse che certe immagini possono diradare la mia tristezza.

 

 

 

Ecco la chiesa di San Martino, confinante con il Parco. Non ci sono mai stata, lacuna assolutamente da colmare!

 

Sono arrivata ad un risseu, l’acciottolato ligure bianco e nero che è la mia ultima passione. Prevedo che in futuro mi dedicherò molto a queste antiche geometrie.

 

 

Un altro viale per proseguire, mentre la curiosità s’insinua tra i pensieri.

 

Tra le foglie scorgo qualcosa che fra poco si svelerà, raccontando di questo luogo magico.

 

Ora potrei essere in un’escursione, apprezzando un’antica casa in mezzo alla natura.

 

 

 

Forse adesso mi basta salire le scale per scoprire qualcosa di nuovo.

 

 

Una statua di Leda mi ricorda gli amati studi classici, che ogni tanto ancora mi illuminano la vita.

 

 

 

Un altro viale mi invita a proseguire, cercando la prossima emozione.

 

 

 

Vorrei che la mia vita fosse una lieve passeggiata in un percorso come questo…

 

 

Le carpe Koi di tanto in tanto mi propongono qualche soluzione per alleggerirmi di certi fardelli che opprimono il cuore.

 

 

 

Continuo il cammino, proponendomi di tornare per passare più tempo con le colorate abitatrici del laghetto.

 

 

 

La cappelletta di Maria! Ora mi sento a casa. Un segno di devozione mariana e, per mia gioia, anche una targa per celebrare la memoria di un evento!

 

 

 

 

 

 

Il castello del capitano mi invita a visitarlo…. Non chiedo di meglio!

 

 

 

 

 

Una tomba di un bel colore vivace rallegra il monumento destinato a salvaguardare una memoria importante.

 

 

Eccomi ai giochi; mio bambino della Russia Bianca avrebbe preteso di provarli…

 

Con la fantasia posso immaginarlo festante sui seggiolini…

 

 

 

 

 

 

Che contrasto con questo luogo il panorama cittadino… Ma in fondo il passato e il presente s’incrociano spesso, talvolta fingendo di non conoscersi…

 

 

 

 

Sono arrivata alla zona più famosa della villa; quella più dipinta e più fotografata!

 

 

 

Mi faccio prendere anch’io (maldestramente!) dalla frenesia dell’arte fotografica, illudendomi di avere una qualche capacità in questa nobile disciplina…

 

 

Gioco a catturare un riflesso sull’acqua.

 

 

 

 

 

Un gentile saluto alla bella statua di Psiche con ali di farfalla….

 

 

Il tempio di Flora mi sembra un enorme cofanetto che regalerei ad un’amica che tanto ama il rosa…

 

 

 

 

 

Decido di fermarmi a pensare, seduta su cuscini di pietra, in onore al mio nome…

 

 

 

 

Fotografie scattate il primo novembre 2020

 

 

 

 

Per saperne di più:

www.villadurazzopallavicini.it/

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