Luoghi

 

Appunti distratti di viaggio

 

 

 

 

 

Il primo febbraio nell’antico luogo sacro

 

Tatiana, una giovane donna, è seduta sotto il tiglio plurisecolare presso la chiesa di Sant’Orso; è il primo febbraio, il giorno dopo la grandiosa fiera che coinvolge tutto il capoluogo della Val d’Aosta.

La donna è qui proprio oggi con un obiettivo speciale.

 

Come ogni volta che si trova in questo luogo si concede un giro nel chiostro, dove adora osservare gli antichi capitelli, immaginando una storia per ognuno. Il suo preferito? Quello candido dedicato ad Isacco; in fondo lo sente tanto vicino pensando alla vicenda della madre Sara.

 

La giovane entra in chiesa, timorosa e speranzosa, avendo nella mente gli sguardi di chi da qualche tempo la compatisce. O la deride.

 

Si ferma davanti a un affresco che ritrae Maria con il bambino e sant’Anna. La donna ricorda di aver letto la storia della madre della Vergine e pensa con commozione a quanto ci si era immedesimata.

 

Tatiana scende nella cripta e sosta in preghiera davanti a una Pietà; fissa la donna del Vangelo con il figlio esanime sul grembo pensando al suo di grembo, desolatamente vuoto.

Un quadretto ricamato attira la sua attenzione; un’effigie mariana con un ringraziamento.

Sogna un giorno di offrire anche lei un simbolo di gratitudine…

 

Si prepara al passaggio del musset. Fin da piccola ha sentito raccontare che affrontare quel brevissimo cunicolo il primo febbraio fosse miracoloso per liberarsi del mal di schiena. E della sterilità.

 

 

http://www.vdamonamour.it/2015/01/fiera-di-sant-orso-il-sacro-oltre-al-profano-valle-di-aosta/

 

https://archeologando.com/2018/01/29/sant-orso-di-aosta-storia-leggenda-e-tradizione-fiera/

 

http://www.popobawa.it/itinerari/valdaosta/aosta.htm

 

https://www.vagabondiinitalia.it/santorso-aosta/

 

https://www.cittaecattedrali.it/it/bces/233-chiesa-collegiata-dei-santi-pietro-e-orso

 

 

Una visita nel luogo sacro carmelitano all’insegna della nostalgia

 

Sarà che il Natale è vicino e tutte le mancanze vengono esasperate, ma oggi la nostalgia di te, piccolo bielorusso lontano, si fa più struggente…

 

Se tu fossi qui forse ti chiederei di fotografare la chiesa, suggerendoti di cercare l’inquadratura che preferisci.

 

 

 

 

 

Ci avvicineremmo al risseu; forse poi proveresti a ricreare con i mattoncini il tema dell’acciottolato.

 

 

 

 

 

Guarderemmo insieme il Gesù Bambino che sovrasta il portale e mi racconteresti di quando la tua mamma ti teneva in braccio.

 

 

 

 

Insisterei per farti fotografare gli alberi spogli, sperando di regalarti ricordi.

 

 

Entrando in chiesa ti inginocchieresti devotamente come sei abituato a fare, mostrandomi il senso profondo del sacro che ti ha insegnato la tua terra.

 

 

 

 

 

Sicuramente confonderesti santa Teresa d’Avila con la Madonna; proverei ad elencarti le differenze tra l’una e l’altra, fidandomi della tua attenzione.

 

 

 

Arriveremmo poi davanti alla bellissima statua della Madonna del Carmelo, scolpita secoli fa. A questo punto ci inginocchieremmo per recitare una preghiera per la tua mamma in cielo.

 

 

All’altare ci soffermeremmo a osservare un’altra statua; quella di sant’Anna con la sua piccola Maria.

Forse ti racconterei di quanto mi sono rivolta a questa santa sognando di diventare mamma. O forse no.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

https://www.carmeloligure.it/frati/genova/

 

http://ceraunavoltagenova.blogspot.com/2019/11/chiesa-e-convento-di-s-anna.html

 

http://www.fosca.unige.it/gewiki/index.php/Chiesa_di_Sant'Anna

 

https://www.spinola.it/repertori/le-cappelle-spinola-della-chiesa-di-santanna-xvii-secolo/

 

https://evus.it/it/index.php/rivelazioni/asherah/anna-un-culto-tutto-al-femminile/

 

 

 

 

 

 

 

        A Viganego (Genova) nel tempo di Natale

 

 

Finalmente ci sono! Da tempo sognavo di visitare questa particolare rappresentazione della Natività nell’entroterra genovese ed ora eccomi qua, pronta a vivere ogni dettaglio!

 

Un laghetto sul quale si riflette un albero spoglio mi incanta e mi propongo un giro in barca alla prima occasione; sarà bello solcare le acque tranquille salutando chi è rimasto a riva!

 

 

Poco distante ci sono dei lavori in corso; osservando un ponteggio da muratori auguro buon lavoro a chi è impegnato con la cazzuola.

 

 

Mi allontano per dirigermi alla Locanda; una curatissima tavola imbandita mi invita a una sosta. Come rinunciare?

 

 

Nella casa vicina vedo una gonna rosa stesa ad asciugare, penso a una cara amica che adora quel colore. Peccato ora non sia qui con me.

 

 

Adesso sono in quella che mi sembra la zona del mercato; compro qualcosa, cercando di non esagerare.

 

 

In una corda tra due case è steso il bucato ad asciugare. Chissà quanto chiacchierano le signore al lavatoio mentre lavano i panni!

 

 

 

Una cascata! Starei ore a guardare l’allegra acqua scrosciante che va ad alimentare il laghetto!

 

 

Mi avvicino alla bottega del calzolaio. Non ho con me certe scarpe da riparare, le porterò in un’altra occasione.

 

 

 

Un passo all’osteria è irrinunciabile. L’oste sulla soglia aspetta i clienti, eccomi!

 

 

Due personaggi stanno chiacchierando: lui ha una fascina di legna sulle spalle, lei sorregge un secchio di latte. Come sono curiosa di ascoltare i loro discorsi!

 

 

Ho trovato la casa che vorrei… Come tutte in questo luogo è in pietra (e il legame con la sottoscritta è inevitabile!), ha il comignolo (che fa pensare ha una stufa per scaldarsi!), una panchina in legno sul terrazzo (dove stare a leggere aspettando il tramonto!) e una porta spalancata (per accogliere amici in ogni momento!).

 

 

Altro bucato steso! Chissà perché oggi mi affascina tanto oggi questo aspetto di vita domestica? Ci penso un attimo e lo capisco, rivedendo nel cuore la mia mamma che stendeva in giardino…

 

 

Continuo il mio cammino e osservo il paesaggio da un’altra prospettiva. Un asinello trascina un carretto pieno di legna che servirà per il fuoco nelle lunghe sere invernali, forse ascoltando storie antiche e incredibili!

 

 

 

 

Ora vado in una bottega; scelgo di comprare un annaffiatoio in zinco, proprio come quello che usava mio papà nell’orto.

 

 

 

Con il mio acquisto vado a osservare un fabbro intento al suo lavoro, applaudendo a ogni gesto di questa attività artigianale che conosco poco.

 

 

 

La teleferica è qui per riportarmi a un ricordo d’infanzia quando ne osservavo una in un pesino in Val Brevenna; ma questa è un’altra storia.

 

 

Continuo il mio giro! C’è ancora tantissimo da vedere in questo presepe che può evocare storie in chiunque sia pronto ad emozionarsi.

 

L’emozione più grande, ovviamente, è davanti alla scena principale…

 

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

www.presepenelbosco.it/

 

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Un pomeriggio di sole novembrino, in una parte di città pronta a sorprendere con infinite sfumature.

 

 

 

Giocando con la prospettiva, Amore sembra abbracciare il Tempo.

 

 Ozmo – “Amore e Psiche”

 

 

 

Una saracinesca mi osserva, presentandomi un telefono in bachelite nero che soddisfa il mio amore per il passato.

 

 

 

 

 Uno scooter si manifesta come un sole; potrebbe servire per fuggire verso un universo di colori.

 

 

 

Un caseggiato mostra il suo lato variopinto.

 

 

 

Un’altra immagine vuole farsi conoscere…

 

  Okuda San Miguel - “The Freedom Warrior“

 

  

Mi rivolgo al santuario di Coronata, che veglia su Certosa.

 

 

 

Un volto assai noto osserva i passanti.

 

 Rosk&Loste - Fantozzi

 

 

Alcune lettere mi travolgono, come le parole di chi ha tanto da raccontare.

 

 Blef – “Senza titolo”

 

 

 

Se volessi nascondermi mi infilerei, stilizzata, in questo murale.

 

 Geometric Bang – Certosa Freestyle

 

 

 

La natura nei suoi vari aspetti sembra volersi fare ammirare, dalla terra al cielo.

 

Gola Hundun – Antica via del nuovo cerchio

 

 Scruto la cima della montagna, cercando di indovinare il sentiero da percorrere per raggiungerla…

 

 

 

 

 

Incontrare un occhio per strada? A Certosa può succedere!

 

 

Le geometrie incuriosiscono, mentre l’azzurro sfida quello del cielo.

 

 

Greg Jager – Decostruzione/ricostruzione

 

 

Certi insoliti personaggi sembrano affacciarsi proprio sopra il mercato comunale…

 

Agostino Iacurci – Wall paintings

 

 

Saluto la coppia in partenza, apprezzando enormemente il gesto del “lancio della mappa”!

 

 Antonello Macs – Liberi di perderci

 

 

 

Gli uccelli stanno per spiccare il volo per unirsi a quelli reali, sovrastando il quartiere.

 

 L7Matrix – Nuovo Orizzonte

 

 Ascolto con interesse i racconti di chi sembra conoscerne tanti…

 

Rame 13 – Il contadino

 

Una farfalla si è posata per caso tra due saracinesche; aspetto che riprenda il volo…

 

 

 

Un tempo ho visto questo murale col mio piccolo ospite proveniente dalla Russia Bianca che sosteneva di riconoscere in questo volto una “principessa del mare”.

 

La principessa è ancora qui, ma oggi la osservo da sola.

 

 

 Cactus&Maria – Le acciughe fanno il pallone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

        In una prestigiosa dimora dei primi del Novecento nel Levante genovese, recentemente riqualificata

 

Spesso vorrei fuggire dal mio mondo, creandomi una nuova memoria.

I luoghi mi aiutano, come succede oggi.

Davanti a un cancello, mi preparo alle emozioni.

 

 

 

 

Uno stemma, un nome, un indirizzo mi rendono felice di essere qui.

 

 

Un nettascarpe…

 

Mi immagino un viaggiatore che torna stanco e si prepara all’ingresso nella dimora che attende, con accoglienza materna.

 

 

Le scale, amiche colme di simboli, le fotografo sempre!

 

 

 

 

Individuo dei volti in un antico affresco; queste figure femminili evanescenti potrebbero raccontare tante storie, rimaste imprigionate tra i loro tenui colori.

 

 

 

 La croce di San Giorgio mi fa sentire a casa, nella mia amatissima Genova.

 

 

 

 

Il cuore accelera il battito e la curiosità prende il sopravvento entrando in questo castello di inizio XX secolo, che si crede del XV…

 

 

 

 

 

Un campanello che può vantarsi di aver suonato per decenni annunciando visite (gran rimedio alla solitudine!).

 

 

 

 

Leggendo l’incipit del “Gloria” mi sembra di sentire in lontananza il festoso canto liturgico.

 

 

 

 

Forse qui ci vorrebbero le candele… Tornerò di nascosto a eliminare le lampadine per sostituirle con le loro gloriose antenate di cera…

 

 

 

Non mi lascio sfuggire i dettagli, neanche questi fiori che gareggiano con quelli del giardino.

 

 

 

 

 

 

 

Un’icona mi suggerisce di approfondire un mondo che conosco ancora poco…

 

 

 

 

…altre lampadine da eliminare!

 

 

 

 

Uno sguardo dall’alto cambia la prospettiva, mi sembra che i luoghi si svelino di più…

 

 

 

 

Un elemento architettonico mi fa sentire, gradevolmente, in un’altra epoca!

 

 

 

 

Il dettaglio di un soffitto! Mai dimenticare di alzare lo sguardo!

 

 

 

 

Sicuramente questa lampada potrebbe aiutarmi a capire meglio l’anima di questo luogo….

 

 

 

Una statua vista attraverso i fiori, come se i petali volessero proteggere da sguardi indiscreti…

 

 

 

 

 

Un castello senza merli? Non è possibile! Eccoli!

 

 

 

 

I ninfei sono sempre una scoperta preziosa delle antiche dimore!

 

 

Nella fontana un bambino sta cavalcando un cigno. Il volto del piccolo mi ricorda qualcuno; anche oggi la malinconia mi fa visita…

 

 

 

 

 

Il castello svela la sua anima fiabesca e tutto si può immaginare… Una principessa addormentata, una fata che soddisfa desideri con la bacchetta magica o una regina che sogna di diventare mamma.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fotografie scattate nel maggio 2021

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

 

https://www.castellocoppede.com/

 

 

Info

Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo le disponibilità e la reperibilità dei materiali.

Pertanto non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 2001.

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